sabato 1 agosto 2009

Rifiuti bruciati a Porto Tolle. Conta: «Opzione allo studio»

dal Corriere del Veneto del 1° agosto 2009

ROVIGO – Il ministero del­l’Ambiente apre una strada al­la richiesta della Regione di uti­lizzare combustibile da rifiuti nella centrale di Porto Tolle. Il ministro Stefania Prestigiaco­mo, nel decreto del 24 luglio in cui si autorizza la riconversio­ne a carbone dell’impianto Enel, «congela» la proposta: per il momento è fuori dai pro­grammi, ma se ne riparla se la società presenterà un progetto entro i prossimi sei mesi. Che la Regione sia intenzio­nata ad andare avanti su que­sta strada lo conferma anche l’assessore all’Ambiente, Gian­carlo Conta: «È un’ipotesi che stiamo vagliando, ma sull’uso del Cdr in impianti termoelet­trici siamo ancora agli albori. Occorrerà sviluppare dei mo­delli per verificarne la fattibili­tà, quindi rimaniamo, appun­to ancora nel campo delle ipo­tesi ».
Era stata la Commissione Via (Valutazione impatto am­bientale) regionale ad avanza­re la proposta di usare, oltre al­le biomasse in co-combustio­ne con il carbone nella futura centrale, anche il cosiddetto «Cdr di qualità», cioè la parte non riciclabile dei rifiuti urba­ni, che verrebbe incenerita, an­ziché essere gettata in discari­ca. Nel documento del 7 luglio, in cui si ufficializza il parere po­sitivo emesso dall’assemblea una settimana prima, la Regio­ne torna alla carica, chiedendo al Ministero di rivedere la posi­zione contraria espressa dalla Via nazionale nell’ok al carbo­ne del 29 aprile, motivata dal­l’assenza di informazioni. A sostegno della richiesta, invece, i commissari regionali portano la sperimentazione sull’uso di Cdr già in atto nella centrale Enel di Fusina (Porto Marghera). Inoltre, si legge, utilizzare Polesine Camerini co­me inceneritore porterebbe vantaggi alla provincia di Rovi­go, sia perché utilizzerebbe un impianto in cui sono già previ­ste misure di contenimento delle emissioni in atmosfera, sia perché eviterebbe la costru­zione di un «termovalorizzato­re » ad hoc in altra località.
Motivazioni che non devo­no esser bastate: nel documento pubblicato nei giorni scorsi sul sito internet del Ministero dell’Ambiente si ribadisce ancora una volta che «per l’eventuale utilizzo di combustibile da Cdr inserito dalla Regione nel quadro prescrittivo del proprio parere, tale opzione è esclusa mancando qualunque elemento informativo a riguardo ».
Ma la porta resta aperta, come si legge nelle pagine suc­cessive: di Cdr si torna a parla­re in un passaggio, in cui si rac­comanda ad Enel di dettaglia­re, in sede di Autorizzazione In­tegrata Ambientale, tra i vari aspetti critici, anche le caratte­ristiche del Cdr e biomasse. La possibilità di utilizzare i rifiuti torna a chiare lettere in una delle ultime prescrizioni: entro sei mesi dall’emanazione del decreto, si legge, Enel dovrà presentare al Ministero del­l’Ambiente, «per la successiva valutazione dell’impatto am­bientale, un progetto relativo all’eventuale utilizzo di Cdr in co-combustione con il carbo­ne ». La palla passa alla società.

Leggi anche:
"Combustibile da rifiuti a Porto Tolle", dal Corriere del Veneto, 29 luglio 2009
"Rifiuti a Porto Tolle, primi sì dal Polesine", dal Corriere del Veneto, 3 agosto 2009

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