lunedì 22 giugno 2015

Zena, nel cuore della migrazione

Inutile spendere più di una riga sulla "emergenza profughi", su come l'informazione tratti malissimo l'argomento e molta politica ci speculi su.
Per la Giornata del rifugiato avevo pensato di scrivere qualcosa per gli amici di rovigoindiretta.it, che fosse lontano dai soliti luoghi comuni. Sono andato, così, a ritrovare una persona che non sentivo da un pezzo.
Un'amica? Una collega? Sicuramente una persona che stimo, cui sono affezionato e che avevo voglia di risentire. Conosco Zena Abram dal 2013, quando ha fatto il Servizio civile da noi. Oggi lavora a Milano.
Non so quanto entusiasta fosse di una proposta di intervista. Ci siamo inseguiti telefonicamente e via Facebook per una settimana, così alla fine l'intervista è uscita un paio di giorni dopo la "Giornata". Di sicuro non mi ha deluso. Anzi: ho detto che mi aspettavo qualcosa di diverso dai soliti luoghi comuni (compresi quelli "buonisti") e sono rimasto sorpreso pure io. Del resto, un privilegio di fare giornalismo è la possibilità di essere i primi ad informarsi e formare la nostra visione del mondo.

L'intervista è on line: www.rovigoindiretta.it/rovigo-e-dintorni/2015/06/22/da-rovigo-a-milano-per-aiutare-chi-dalleritrea-vuole-arrivare-in-svezia-zena-nel-cuore-della-migrazione

giovedì 11 giugno 2015

Schiaffi al faccia a faccia

Quando l'amico Francesco Campi mi ha proposto di collaborare con rovigoindiretta.it, non avevo pensato di scriverci qualcosa. Mi sono limitato, per molti mesi, alle vignette, che mi portavano via poco tempo e mi consentivano di esprimere la mia visione del mondo in modo ironico ed evitando il moralismo.
Non avevo pensato di scrivere articoli, perchè a monte richiedono un sacco di tempo che non ho. Poi, però, è capitata un'occasione troppo ghiotta: il confronto tra i due candidati sindaci al ballottaggio di giugno. Ero andato a seguirlo per curiosità, prevedendo che sarebbe stato il tripudio dell'aria fritta.
Campi mi ha proposto di scriverne una cronaca. Con la massima libertà. Non ho saputo dire di no. Perchè, dopo anni passati a celebrare con stile compassato il nulla della politica, non potevo farmi sfuggire l'occasione di cambiare registro, sperimentare un modo diverso di raccontare l'evento, dedicare al dibattito tra i candidati il tono che meritava. Il risultato è un testo battente, grazie anche ad un meticoloso lavoro di "lima" per accorciarne la lunghezza, che in alcuni passaggi sembra la trasposizione letteraria delle mie vignette.
Com'è andato l'esperimento? Una botta di visualizzazioni sul sito, centinaia di condivisioni sui social network, decine di commenti. Sembra che un sacco di gente avesse voglia di leggere qualcosa di diverso.

L'articolo è qui: www.rovigoindiretta.it/rovigo-e-dintorni/2015/06/11/romeo-e-bergamin-schiaffi-al-faccia-a-faccia-ma-al-confronto-non-e-nulla/

martedì 7 aprile 2015

Quando c'era RoArt i festival arrivavano in orario

Un paio di giorni fa, un post su Facebook ricordava la nascita di RoArt, il 5 aprile di 2005, dieci anni fa.
Di RoArt sono stato uno dei fondatori e paradossalmente sono, oggi più di dieci anni fa, convinto dell'altissimo valore e potenziale di un'associazione per la cultura giovanile in città. Il motivo per cui oggi ci credo più di allora è semplice, quando deprimente: basta aprire la finestra e dare un'occhiata fuori, al deserto postatomico delle Politiche giovanili rodigine. E non solo: mi sembra che anche a "cultura" e senso civico siamo anni luce.