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martedì 2 dicembre 2014

"Socialmente utile" è roba da sfigati

Partiamo con un aneddoto con cui mi piace rompere il ghiaccio quando mi invitano a parlare di "comunicazione e volontariato".
Qualche anno fa, un gruppo di studenti fu obbligato dalla scuola a fare lavori per la collettività, come risarcimento per aver fatto a pezzi un crocefisso e messo il video su Youtube. Il Resto del Carlino uscì con un titolo a tutta prima pagina: "La pena: facciano volontariato".

venerdì 25 aprile 2008

Diritti, apre lo sportello per i transessuali

dal Corriere del Veneto del 25 aprile 2008


ROVIGO – Aprirà per ora solo un paio di giorni la settimana, a partire da lunedì, lo «Sportello a colori», il primo in provincia rivolto a transessuali, travestiti e transgender. A realizzarlo, in collaborazione con la Caritas Diocesana, il «Centro Francescano d’Ascolto», uno degli storici punti di riferimento del volontariato nel carcere di Rovigo, ma soprattutto una delle associazioni più sensibili ai fenomeni «invisibili» della società rodigina. Fu infatti proprio l’associazione guidata da Livio Ferrari, qualche anno fa, a descrivere compiutamente il fenomeno della prostituzione a Rovigo, invisibile sulle strade ma ben presente negli appartamenti e in molti night club, come rivelato poi da vari episodi di cronaca.

mercoledì 23 aprile 2008

Sei proposte delle associazioni per il futuro

da La Piazza del 23 aprile 2008 



Le Politiche Sociali e il Terzo Settore trovano ampio spazio in ogni campagna elettorale, ma molto meno nelle manovre finanziarie e nei bilanci degli enti locali. Anche nel corso di questa campagna elettorale non sono mancate promesse e proposte al mondo del volontariato da parte dei candidati di entrambi gli schieramenti. Ma la sensazione di molte associazioni è che alla fine cambierà molto poco. Eppure le proposte non mancano: sono le stesse associazioni di volontariato a lanciarne qualcuna, alla vigilia delle elezioni, al candidato che governerà il paese.

domenica 20 gennaio 2008

Ospedale, i ciclisti invadono la rotatoria

 dal Corriere del Veneto del 20 gennaio 2008

ROVIGO – «Dopo un mese e mezzo, sulla rotatoria di viale Tre Martiri non è stato fatto nulla». E’ la denuncia del gruppo di ciclisti che ieri pomeriggio ha invaso la rotonda dell’ospedale per protestare contro un’opera che, nonostante le rassicurazioni di Palazzo Nodari e Veneto Strade, continua a rendere dura la vita di chi viaggia su due ruote. I manifestanti, una ventina tra membri dell’associazione «Amici della Bici - Fiab» e semplici cittadini, hanno percorso la rotatoria per mettere in evidenza tutti i difetti della nuova viabilità. «Preoccupazioni espresse a Veneto Strade già prima dell’inaugurazione, ma senza risultati», spiega Antonio Gambato della Fiab. Tant’è che, immediatamente dopo l’apertura della rotonda, i ciclisti avevano elencato alla società e al Comune i disagi dovuti alle irregolarità della ciclabile e al restringimento delle corsie, ottenendo un vertice con gli assessori Raffaella Salmaso e Graziano Azzalin.

sabato 1 luglio 2006

Polesine Solidale e Cai insieme

da La Città di luglio 2006

Cos’hanno in comune il Club Alpino Italiano e l’“associazione di associazioni” Polesine Solidale? Apparentemente nulla, verrebbe da dire: l’una si occupa di attività alpinistica ed escursionismo, l’altra unisce le forze di più associazioni attive nell’ambito della cosiddetta “disabilità” (vedi box). Eppure non è la prima volta che queste due associazioni tanto diverse finiscono per incontrarsi, andare perfettamente d’accordo e realizzare in modo spontaneo quel “fare rete”, seppure temporaneamente, che è diventato un imperativo per il mondo del volontariato, specie in una realtà come quella polesana, caratterizzata spesso da associazioni che fanno i conti con piccole dimensioni, scarse risorse e limitata visibilità.

lunedì 1 maggio 2006

La casa di tutti

da La Città di maggio 2006

Per alcuni è finalmente una casa cui fare ritorno la sera. Per altri è una tappa importante della propria esistenza, dopo la quale in molti casi verrà un’esistenza meno precaria. Per chi lo osserva passando lungo via Spola, a metà via tra San Bortolo e Buso, l’Asilo Notturno Arcobaleno appare semplicemente come una casa ben tenuta, con il suo giardino e il suo orticello. E una visita all’interno conferma la buona impressione: al piano terra cucina e ampio soggiorno, sopra cinque stanze, di cui una riservata alle sole donne, l’altra ai volontari che a turno tengono aperta la struttura.