venerdì 30 luglio 2010

Il Cie in Veneto: in pole position il Polesine

pubblicato in www.estnord.it


Sarà molto probabilmente la provincia di Rovigo ad ospitare il primo Cie veneto. Dopo l’ipotesi Verona, che aveva provocato scontri durissimi nel centrodestra locale, il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, e il governatore Luca Zaia avrebbero già deciso di puntare sul Polesine.

Ancora non è ufficiale quale sarà il Comune candidato ad ospitare il nuovo Centro di identificazione ed espulsione per immigrati. Anni fa si parlava del capoluogo, sfruttando l’area dell’ex manicomio, ma secondo la ricostruzione del Corriere del Veneto, l’indicazione è di realizzare “in una zona della provincia polesana vicina ai confini con il veronese”. Dunque i candidati non sono molti e il più quotato è il comune di Ceneselli, su cui sorge l’ex base Nato di Zelo.



Proprio tra i reticolati e le torrette del sinistro sito missilistico abbandonato, isolato tra le campagne e distante dai grandi centri abitati, potrebbe nascere una vera e propria prigione per gli immigrati irregolari in attesa di essere espulsi. Sull’utilizzo della vecchia base militare, del resto, negli ultimi anni si sono affollate le ipotesi più pittoresche: qualcuno, sprezzante del senso del ridicolo, l’aveva perfino candidata ad ospitare la base Dal Molin sgradita ai vicentini. Ora che la base, passata dai militari allo Stato, è tra i beni che il demanio si prepara a cedere agli enti locali, non mancano progetti ben più seri, tra cui l’ipotesi di un impianto fotovoltaico. Progetti che finirebbero cestinati.

Di certo l’amministrazione comunale, pur guidata da una giunta di centrodestra, non è per nulla entusiasta all’idea di un centro per immigrati sul proprio territorio. Commentando l’ipotesi appena qualche giorno fa, il sindaco, Marco Trombini, sintetizzava in un efficace assioma la lunga storia delle mire di Venezia sulla provincia meridionale: “Quando si tratta di realizzare un progetto sgradito a tutti, il Polesine diventa sempre strategico”.

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