sabato 27 settembre 2014

Giornali e bar

Mi ha lasciato varie volte di stucco una dichiarazione che ricorre nelle interviste a Tiziano Sclavi, creatore di Dylan Dog, che da anni vive in una sorta di eremitaggio: "Non leggo i giornali e non guardo la tv".
Una volta mi sembrava scandalosa. Un'intollerabile rinuncia ad essere informati e consapevoli. Oggi, quando apro i giornali e accendo la tv, mi accorgo che non aiutano affatto ad essere informati e consapevoli.

Pure la cronaca locale è ormai fatta di titoli, suggestioni, sensazionalismo. Leggi cose sensa senso come i guerriglieri dell'Isis che arrivano da noi mescolati tra i profughi. Oppure lo spacciatore che viene scarcerato e risarcito perchè "non riusciva a vedere bene la tv". Fino alla rinuncia all'informazione: su un quotidiano locale, un articolo sui danni delle sigarette elettroniche è corredato da interviste alla "gente". La signora Carla (ragioniera) cosa ne pensa? Sono dannose o no? E il signor Mario, pensionato, che dice?
Le ragioni di questo stile sono chiare da qualche anno: i giornali cercano di recuperare lettori. Lo fanno tutti nello stesso modo e i risultati si vedono (le vendite continuano a crollare). Lasciamo pure perdere il discorso che così peggiora ulteriormente la qualità dell'informazione, in molte occasioni già scadente (specie quando tratta tematiche sociali).
La vera rivoluzione è che una volta i commenti da bar li facevano gli anziani leggendo i giornali al bar. Oggi i giornali sembrano scritti dagli anziani al bar.

Nessun commento:

Posta un commento