mercoledì 17 ottobre 2007

Piatti di plastica in ospedale. Ispezione a sorpresa nei reparti

dal Corriere del Veneto del 17 ottobre 2007

ROVIGO – Non è caduta nel vuoto la denuncia lanciata ieri da Rifondazione Comunista sulla situazione del servizio mensa all’Ospedale di Rovigo. Da venerdì, ha denunciato infatti il consigliere comunale Cristiano Pavarin, i pazienti ricevono i tre pasti quotidiani in piatti di plastica anziché nelle usuali stoviglie di porcellana. Una denuncia che ha ottenuto la comprensibile smentita della direzione: «è una situazione temporanea e nessuno s’è lamentato». Ma qualcuno deve aver deciso di controllare comunque una seconda volta: tant’è che ieri mattina è scattata una sorta di «ispezione» a sorpresa in vari reparti. L’«ispettore», racconta un dipendente, si è presentato come un «responsabile del servizio cottura dei pasti», rivolgendo diverse domande al personale, chiedendo quale disagio le nuove stoviglie stiano creando ai pazienti e se ci fossero state lamentele. Non è dato sapere, però, se sia stato inviato dall’Asl 18 o da Serenissima Ristorazione, che cura il servizio mensa del Santa Maria della Misericordia. Ma le lamentele, dicono dal personale, ci sono state, come del resto era già stato riscontrato: le posate di plastica si rompono più facilmente, i nuovi piatti sono troppo leggeri e flessibili, non adatti a contenere cibi troppo caldi. Tanto che qualche paziente, raccontano i dipendenti, avrebbe già portato da casa le proprie stoviglie.
Situazione su cui ieri è tornato nuovamente a parlare Pavarin, commentando la replica rilasciata dall’Asl 18: «Non è vero che è una cosa provvisoria – afferma – Si stanno preparando ad esternalizzare il servizio, come avviene già a Padova e Vicenza, una volta attivato il punto unico di cottura a Boara: ci sono le delibere firmate da Marcolongo». Questo, dice il consigliere comunale, induce a pensare che la situazione durerà ben oltre un anno e potrebbe avere conseguenze anche per il personale del servizio mensa, che rischia l’esubero. «Trovo sconcertante il silenzio di tutti gli altri partiti politici sulla questione – dice – Chiederò al sindaco di farsi carico della cosa presso la conferenza dei sindaci». A sostenere il compagno di partito arriva anche l’assessore provinciale Brusco: «Ciò che ha detto Pavarin è vero e dimostrabile – commenta – Hanno intenzione di esternalizzare e passare al metodo «Cook and Chill», che prevede la precottura e il congelamento dei cibi».

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