giovedì 18 ottobre 2007

Ospedale, sui piatti di plastica dietrofront parziale dell'Usl 18

dal Corriere del Veneto del 18 ottobre 2007

ROVIGO – Parziale dietrofront dell’Asl 18 sull’utilizzo dei piatti di plastica, adottati all’interno dell’ospedale di Rovigo per servire il pasto nei reparti. La prima novità i pazienti l’hanno potuta verificare ieri a colazione, quando, al posto della coppa di plastica introdotta da venerdì scorso, ha fatto ritorno la consueta tazza di ceramica. Segno che i controlli, iniziati due giorni fa e proseguiti ieri in tutti reparti, qualche lamentela l’hanno registrata: «Effettivamente la tazza di plastica creava qualche disagio», ammette Silvia Pierotti, direttore dell’ospedale Santa Maria della Misericordia. Ma per ora è l’unico cambiamento: piatti e posate rimarranno comunque di plastica. «Del resto, per questi non sono stati riscontrati problemi», dice la direttrice. E smentisce anche le voci, giunte ieri, di incidenti con le nuove stoviglie, come quello dell’anziano, che si sarebbe ferito un labbro con il bordo di un piatto, o di un paziente a cui si sarebbe spezzata la forchetta di plastica in bocca, con il rischio di ingerirne un frammento.
«Sono voci, appunto. Può accadere a volte che questo tipo di posate si spezzi, ma non siamo a conoscenza di casi del genere nel nostro ospedale – replica – Va detto anche che queste stoviglie sono affidabili, essendo usate su larga scala nelle mense, negli asili e negli ospedali». Quanto agli «ispettori» che da un paio di giorni stanno controllando i reparti negli orari dei pasti e interrogando il personale riguardo a eventuali disagi, la dottoressa Pierotti ammette in sostanza che l’iniziativa sia venuta dall’Ulss. Con una precisazione: «Controlli del genere fanno parte della prassi dell’azienda – specifica – Ne svolgiamo di continuo proprio per controllare la qualità dei cibi serviti nel nostro ospedale: è nel nostro interesse conoscere eventuali disagi dell’utenza, per migliorare il servizio».
Intanto la sorte della mensa dell’ospedale di Rovigo si preparerebbe ad approdare alla Conferenza dei Sindaci, per mezzo di un’interpellanza di Rifondazione Comunista, firmata dal consigliere comunale Cristiano Pavarin, che per primo qualche giorno fa aveva sollevato il caso. Secondo Rifondazione l’adozione dei piatti usa e getta sarebbe il sintomo allo smantellamento della mensa rodigina, in vista del trasferimento al centro unico di cottura di Boara, gestito da Serenissima Ristorazione. Lo testimonierebbero i lavori in corso in questi giorni nella cucina dell’Ospedale Civile, ben più che una ristrutturazione dei locali. Tesi sostenuta anche dai sindacati: «E’ una decisione - dice Paolo Zanini della Fp-Cgil - che questa direzione ha preso, aderendo all’appalto con Serenissima Ristorazione». «Noi su questo ci siamo già mobilitati da tempo – aggiunge – così come contro il metodo «Cook and chill», su cui abbiamo molte perplessità».

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