martedì 16 ottobre 2007

Piatti di plastica in ospedale, è polemica

dal Corriere del Veneto del 16 ottobre 2007

ROVIGO – Da venerdì scorso i pazienti del Santa Maria della Misericordia cenano con piattini da pic-nic. Se n’è accorto il consigliere comunale Cristiano Pavarin, durante una visita ad un parente ricoverato: i pasti che fino a una settimana fa venivano distribuiti in stoviglie di ceramica e con posate d’acciaio, infatti, vengono ora serviti con piatti e posate di plastica. «Una situazione che crea disagio e scomodità, specie per chi è costretto a mangiare a letto», denuncia. Ma non è solo la situazione dei pazienti a suscitare gli interrogativi del consigliere di Rifondazione: «Adottare stoviglie usa e getta significa aumentare il volume dei rifiuti prodotti dall’ospedale – dice – E che fine fa il personale addetto alla pulizia dei piatti? Il timore è che, nonostante la Serenissima Ristorazione abbia assorbito tutti i vecchi dipendenti del servizio, probabilmente a breve dichiarerà l’esubero. Già adesso alcuni operatori vengono destinati ad altri servizi». Dietro, dice Pavarin, ci sarebbe una scelta precisa: «E’ il preludio al trasferimento dei servizi al centro unico di cottura di Boara – continua – C’è una delibera dell’Asl 18 che prevede l’adozione con il nuovo anno del metodo «Cook and Kill», che prevede la precottura e il congelamento delle pietanze». La scelta delle stoviglie usa e getta sarebbe insomma un fenomeno temporaneo, dovuto allo smantellamento della vecchia mensa e al trasferimento dei servizi nel nuovo centro.
Che si tratti di un fatto transitorio lo conferma del resto anche la direttrice del Santa Maria della Misericordia: «E’ dovuto ad esigenze organizzative e a lavori di ristrutturazione – spiega dottoressa Pierotti – Gli interventi di revisione interna del lavoro della cucina hanno imposto per un periodo di ricorrere a questo tipo di stoviglie». Ma la direttrice non ci sta a sentire parlare di posate da pic-nic: «Non si tratta di piatti da pic-nic ma di stoviglie monouso che garantiscono il mantenimento della temperatura e della qualità dei cibi», tiene a precisare. E arriva anche una critica alla «fuga di notizie» causata dall’intervento di Pavarin: «Le strutture dell’ospedale sono aperte al pubblico in genere per motivi sanitari, avrebbe dovuto avvisarci – critica – Noi abbiamo svolto un monitoraggio sul gradimento dei pazienti e sugli eventuali inconvenienti e non ci sono state lamentele. Qualsiasi altra fonte di notizie non è da considerare». Ma i pazienti sono tutt’altro che contenti del nuovo servizio. In Geriatria il commento più cauto è rassegnato: «Ci si adatta, tanto la speranza è di essere dimessi presto». Ma i nuovi piatti, dicono, sono troppo leggeri e non tengono il calore dei cibi: «Il cibo arriva caldo e si raffredda in pochi istanti – dice un’anziana ricoverata – Le posate di plastica, poi, si rompono: basta provare a tagliare una bistecca». E l’elenco delle lamentele continua: le coppe di plastica leggera sono roventi ed è molti più facile spandere il contenuto, specie se bloccati a letto. Abbastanza per far infuriare Pavarin: «Farò pressione sulle istituzioni a partire dalla Provincia fino al sindaco di Rovigo».

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