domenica 11 novembre 2007

Traffico, scattano i divieti "soft". Legambiente: "Così non servono"

dal Corriere del Veneto dell'11 novembre 2007

ROVIGO – Iniziano domani su tutto il territorio comunale i blocchi del traffico, destinati a proseguire fino al 17 dicembre. Un blocco «soft», che escluderà dalle strade del capoluogo solo le auto non catalizzate, i motoveicoli e i ciclomotori a due tempi, dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19. Lo stop proseguirà poi nel 2008, dal 7 gennaio fino al 21 marzo. Niente presidi fissi dei vigili, comunque, ma controlli che rientreranno nell’attività ordinaria. «D’altro canto le non catalizzate sono una ristretta minoranza – spiega il comandante Enrico Trivellato – L’anno scorso abbiamo emesso appena tre verbali su circa 300 controlli effettuati». Per i blocchi veri e propri bisognerà attendere l’anno nuovo, quando scatteranno le «domeniche a piedi»: la prima sarà il 13 gennaio, per proseguire il 24 febbraio e il 30 marzo, data che coinciderà con i blocchi in tutta la Pianura Padana.
Potranno transitare invece i mezzi a gpl, metano o elettrici e tutti i mezzi di pubblica utilità o con particolari autorizzazioni. Significativa la deroga concessa ai mezzi con almeno tre persone a bordo, che incentiva così il cosiddetto «car sharing», ovvero l’uso collettivo del mezzo per diminuire il numero di automobili sulle strade.
Un provvedimento che rischia tuttavia di avere poca efficacia, finché gli stop al traffico rimarranno legati all’iniziativa dei singoli enti locali. La Regione Veneto, lamentano all’Assessorato comunale all’Ambiente, starebbe facendo orecchie da mercante alla richiesta di avviare un’azione coordinata tra le province: «Continua a mancare un piano regionale – conferma l’assessore Nadia Romeo – Così per il momento continuiamo ad attivarci a livello locale».
Alla puntualità dei blocchi autunnali del traffico coincide un nuovo giudizio negativo di Legambiente Veneto: «Siamo nauseati a furia di ripetere ogni anno dichiarazioni di insoddisfazione – dice il presidente Angelo Mancone – Da 5 anni a Rovigo non c’è stato anno in cui non si sia superato, anche di tre volte, il limite consentito di giornate con sforamento dei livelli di Pm10». Mancone non nega che la Regione abbia la responsabilità di non aver esteso gli interventi su un’area più vasta, ma non per questo fa sconti all’amministrazione comunale sull’inquinamento del capoluogo: nell’ultimo rapporto «Ecosistema urbano», infatti, Rovigo primeggia per l’elevato consumo di carburanti, il numero di auto per abitante, i chilometri percorsi in auto e lo scarso numero di mezzi euro 3 o euro 4. Dati su cui Mancone aveva invitato a riflettere da tempo: «Invece nessun intervento strutturale, solo la liturgia dei blocchi della domenica o delle auto non catalizzate, che oltretutto sono una quota ininfluente – critica – Basti ragionare sul fatto che una non catalizzata a benzina inquina meno di un diesel euro 3, senza filtro antiparticolato». Ciò che servirebbe, dice Legambiente, sono iniziative più incisive per disincentivare l’uso della macchina, specie per chi deve percorrere pochi chilometri, e potenziare il servizio pubblico e le piste ciclabili. «Rovigo si espande in un raggio di appena due chilometri, perciò si può raggiungere ogni punto della città in bici – dice Mancone – Le iniziative sperimentali per incentivare l’uso della bici o gli spostamenti a piedi sono state ignorate dall’assessorato. Interventi che possono essere fatti con costi bassi, se non nulli».

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