giovedì 7 febbraio 2008

"Gregotti per la Las Vegas del Delta"

dal Corriere del Veneto del 7 febbraio 2008

ROVIGO – Sono volati di gran carriera a Stoccarda, ieri pomeriggio, i vertici di «Euroworld Italia», dopo aver saputo della lettera con cui Federico Saccardin ha formalizzato alla società l’assenso di massima della Provincia al progetto «Euroworld Park» nel Delta del Po. Lo racconta l’immobiliarista Guido Raule, portavoce della società in Polesine: «Hanno convocato una riunione per stabilire come concretizzare il progetto - afferma Raule - La risposta di Saccardin è ciò che attendevamo: ora spetta a “Euroworld” dimostrare che sta facendo sul serio». Dunque la palla passa ora a «Euroworld Italia», che nell’incontro di due settimane fa a Palazzo Celio aveva promesso di rivelare dettagli del progetto e nomi degli investitori solo il via libera.
«E’ legittimo chiedere di avere garanzie sulla sostenibilità del progetto – commenta Raule – Del resto si tratta di un’idea enorme: è una nuova Las Vegas nel Delta del Po». Ma il portavoce della società rassicura anche sulla serietà dell’iniziativa, tanto da scommettere la propria reputazione: «Le risorse economiche ci sono e i contatti sono stati già avviati – dice – Questa è gente che ha le idee chiare. Tanto per fare una cifra, un miliardo di euro sono già destinati a pubblicità e marketing. Se non si dimostrassero seri, sarei il primo a lasciare». Per non cessare di stupire, Raule rivela che per la realizzazione della Las Vegas polesana sarebbe stato contattato addirittura lo studio dell’architetto milanese Vittorio Gregotti. Dietro a «Euroworld», insomma, c’è gente che pensa in grande. E a sentire Raule, sembra che gli ideatori abbiano davvero pensato a tutto. Ad esempio, come portare in loco i 30mila visitatori previsti ogni giorno, senza infrastrutture in grado di sostenere un simile carico? Semplice: «Tutti i collegamenti saranno realizzati dai privati e poi consegnati alla gestione pubblica senza alcuna spesa per la collettività - ribatte - Sono già stati avviati i contatti con l’aeroporto di Venezia e le compagnie aeree».
Comprensibile dunque la cautela del Comune di Adria, unico a non dare la propria adesione: «Un progetto simile fa restare a bocca aperta - dice il sindaco Antonio Lodo - Ma aspettiamo che diventi qualcosa di più leggibile». Unanime l’assenso degli altri Comuni, tanto da rendere scontato il parere del direttivo dell’Ente Parco. La meta successiva è Palazzo Balbi: «La Regione – chiede Raule - potrà dire di no dopo che il nostro territorio ha approvato l’idea?»

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