mercoledì 20 febbraio 2008

Uccisero 800 anatre, chiusa Valle Ripiego

dal Corriere del Veneto del 20 febbraio 2008

ROVIGO – Nessuno sconto per il proprietario di Valle Ripiego, l’azienda faunistico venatoria di Porto Tolle in cui, nel novembre scorso, otto cacciatori avevano abbattuto a fucilate quasi 800 anatre in una sola giornata. Tra gli autori della mattanza, scoperta dagli agenti della Polizia Provinciale, lo stesso padrone dell’azienda, che pagherà per tutti: la sua concessione sarà infatti sospesa per un anno, su ordine dell’area Caccia di viale della Pace. Due giorni fa la giunta provinciale ha approvato la sanzione e presto emanerà una determina: per tutta la prossima stagione di caccia, dunque, Valle Ripiego resterà chiusa alle doppiette. E anche se c’è da attendersi che a breve il proprietario colpito impugni l’atto, la Provincia non sembra disposta a tornare sui propri passi.
Del resto sulla carneficina di volatili compiuta in quel fine settimana di tre mesi, le parole di condanna dell’assessorato alla caccia erano piovute fin da subito: il numero di animali uccisi, infatti, era quattro volte superiore al limite consentito di 25 capi a testa. I cacciatori avevano approfittato del forte vento, che aveva costretto le anatre a riparare verso le valli più interne, divenendo facile preda dei proiettili.
«Questo vuole essere soprattutto un provvedimento esemplare – commenta l’assessore alla Caccia Sandro Gino Spinello – Ci siamo trovati in una situazione paradossale, per cui la legge regionale stabilisce una sanzione di 50 euro per il cacciatore, sia che abbatta un capo in più del consentito, sia che ne abbatta 100, come in questo caso». Finora gli unici a pagare, infatti, erano stati i tre cacciatori che non avevano segnato sul proprio tesserino il numero di capi abbattuti: 150 euro di multa in tutto. Gli altri, incolpandosi a vicenda, se l’erano cavata. Ma per il proprietario, reo quanto meno di non aver vigilato sul rispetto delle norme, le sanzioni erano annunciate. «L’esemplarità di questa decisione – aggiunge Spinello – è chiaramente giustificata dalla rilevanza del danno alla fauna, in un territorio che è Zona a protezione speciale e che dovrebbe essere considerata area di tutela per quel tipo di fauna, tanto che è prevista la caccia un solo giorno la settimana». La decisione dell’area Caccia, del resto, lancia un messaggio chiaro anche alla Regione Veneto. La Provincia lotta ormai da mesi contro il nuovo disciplinare sulla caccia emanato dall’assessore Elena Donazzan, le cui norme, dice Spinello, favorirebbero nuove stragi come quella di Valle Ripiego.

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