mercoledì 8 ottobre 2008

Caro acqua, a Rovigo le bollette più alte del Veneto

pubblicato sul Corriere del Veneto l'8 ottobre 2008

ROVIGO – Ancora una bocciatura per le bollette dell’acqua dei rodigini, le più salate del Veneto. Questa volta è l’Osservatorio prezzi e tariffe di Cittadinanzattiva a fare i conti: i polesani spendono ogni anno 340 euro, più del doppio rispetto agli abitanti di Venezia, in coda alla lista con una bolletta annua di 150 euro.
La stima di Cittadinanzattiva si basa sul consumo medio di una famiglia di tre persone, calcolato in 192 metri cubi all’anno. Le famiglie rodigine ne escono tartassate: la loro spesa annua è ben al di sopra della media regionale (207 euro) e perfino di quella nazionale (229 euro). Salta all’occhio anche la differenza con il rapporto 2006, in cui il costo annuo medio, tra l’altro fermo rispetto all’anno precedente, era 296 euro. Calcolatrice alla mano, una differenza di oltre il 14%.
Piove sul bagnato: che gli abitanti della terra tra i due fiumi pagassero l’acqua più cara degli altri era noto. Già diversi mesi fa, sul sito internet dell’Ambito territoriale veronese erano riportato un raffronto tra le bollette delle sette province venete, in cui Rovigo ne usciva piuttosto male. Per un consumo medio di 175 metri cubi l’anno (la misura adottata dall’autorità d’ambito scaligera), la famiglia rodigina sborsava 292,80 euro, quasi 70 in più dei padovani (224,62 euro) e più del doppio dei veneziani (131,33 euro). Differenze ancora più vertiginose per gli alti consumi, dato che le tariffe di Polesine Acque tendono a incoraggiare il risparmio idrico: la tariffa agevolata, fino a 9metri cubi al mese, è di 0,3408 euro, Iva esclusa, mentre la tariffa base (da 10 a 12 metri cubi) è di 0,8356. La prima eccedenza (da 13 a 16 metri cubi) costa 1,7850, dai 16 in su 1,9862 euro.

Secondo il Codacons i numeri sono chiari: «L’acqua costa cara, basta leggere le tariffe - commenta la referente, Maria Chiara Crivellari - Ma ciò che è peggio è che si fa pagare cara una rete idrica e fognaria spesso poco curata». Il principale campo di battaglia del Codacons in Polesine è Adria, dove centinaia di abitanti mai messi a ruolo dal Comune si sono visti recapitare bollette da capogiro per i consumi arretrati. Il caso è adesso nelle mani del difensore civico regionale. Quanto alle tariffe alte, per il Codacons è un mix di cause: «È vero che in Polesine la depurazione costa più cara rispetto a città che pescano l’acqua a monte, è vero anche che la Regione ha tagliato finanziamenti,ma pesa anche una precedente gestione “allegra” di Polservizi, che ha prodotto sprechi e impedito investimenti. Oggi si sta recuperando, ma si poteva essere più incisivi».

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