domenica 28 novembre 2010

"La guerra Lega-Pdl blocca il Parco. Il Delta non decollerà mai"

dal Corriere del Veneto del 27 novembre 2010

«La mia avventura all'Ente Parco è finita. Non è mai stato il luogo in cui prendere decisioni, ma un'accozzaglia di Comuni, ognuno per proprio conto. Così il Delta del Po non decollerà mai».
Resta fuori dai giochi per scelta l'ex vicepresidente dell'Ente Parco, Cristina Mazzucco, dopo il commissariamento lampo e il ripristino del consiglio avvenuto negli ultimi giorni per mano del governatore del Veneto, Luca Zaia. Da fuori, dice l'ex componente di nomina regionale, almeno si è liberi di criticare. «Dopo il commissariamento non ho chiesto di tornare, perché non ho apprezzato ciò che ha fatto Zaia - racconta - Non si può spiegare il ritardo nella nomina dei consiglieri con l'emergenza alluvioni. La verità è che dietro alle nomine c'è stato il solito braccio di ferro tra Lega Nord e Pdl». Un ente impantanato, insomma, per giochi politici, con il Carroccio in prima linea per averne la presidenza. Ma non è tutto.
«Non escludo che si volesse bloccare il piano ambientale - continua Mazzucco - Dava fastidio, soprattutto a Porto Tolle. La lobby dei cacciatori, ad esempio, voleva sottrarre porzioni di terreno all'area del parco per consentirvi la caccia. Una richiesta priva di senso».
Alla radice di tutto c'è il problema che «tra le persone manca la mentalità della protezione dell'ambiente e di un turismo alternativo. Così il Delta non decollerà mai». Dovrebbe essere l'Ente Parco a promuovere i progetti per indirizzare lo sviluppo del Delta del Po in questa direzione. «Ma in realtà l'ente è un'accozzaglia di Comuni, ognuno interessato a portare a casa la propria fetta. Nel consiglio si cercano mediazioni ed equilibri, senza alcuna visione di insieme del territorio». L'ex vice di Geremia Gennari si lascia alle spalle, dice, soprattutto la delusione di non essere riuscita a cambiare le cose. «Il Parco potrebbe lavorare con i privati, aiutandoli a reperire finanziamenti, coordinando progetti o operando in partnership con loro. Ma in quattro anni non sono riuscita a convincere delle mie idee. Per questo la mia avventura è finita. Da fuori, almeno, posso criticare».
Secondo Mazzucco, l'ex presidente ha buone probabilità di essere riconfermato per terminare il piano ambientale, sempre che si superino gli ostacoli posti finora. «La situazione è già da barzelletta. Spero poi che non ci vogliano altri tredici anni per avere il regolamento. Dopo tutto questo però occorreranno programmi e progetti».

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