martedì 9 agosto 2011

Parco, sul direttore Gennari garantisce: "Nessuna valutazione politica nella nomina"

pubblicato (in versione riveduta e corretta) sul Corriere del Veneto del 9 agosto 2011

ROVIGO – «Nessuna valutazione politica nella nomina del nuovo direttore del Parco». Lo assicura il presidente Geremia Gennari, che smentisce ogni collegamento tra la lottizzazione decisa a gennaio da Pdl e Lega Nord e la mancata conferma di Emanuela Finesso. Quel che è certo è che l’incarico all’ex direttrice per ora è solo prorogato fino a fine anno.
Dopo avere rinnovato il consiglio direttivo a gennaio, ora l’ente Parco del Delta si appresta a cambiare direttore. A fine luglio il comitato tecnico ha disposto la proroga dell’incarico a Emanuela Finesso, in scadenza a settembre, e in parallelo la pubblicazione di un avviso di selezione per curriculum.
In altri termini, all’attuale direttrice viene concessa una proroga fino alla fine dell’anno, in attesa di sostituirla con un qualcun altro in gennaio. Il bando, pubblicato sul sito dell’ente il 4 agosto, specifica in particolare un requisito specifico che il nuovo incaricato dovrà avere in via preferenziale, in aggiunta a quelli previsti per legge: una «particolare adeguata esperienza e professionalità nel campo del marketing territoriale», oltre ovviamente alle capacità amministrative e organizzative proprie di un dirigente. Rispetto al bando di selezione di quattro anni fa, con cui era stata nominata la direttrice uscente, non viene più richiesta «la residenza da almeno sei mesi in uno dei Comuni del Parco».
L’attuale presidente, Geremia Gennari, spiega così la ragione del nuovo requisito aggiuntivo: «La critica che ci viene fatta più spesso è che l’ente non ha una propria forza per organizzare la promozione, quindi abbiamo inserito la richiesta di una figura che abbia competenze nel marketing territoriale». Quella di Gennari è soprattutto una replica all’avvocato ed ex commissario dell’ente, Luigi Migliorini, secondo il quale dietro alla mancata conferma dell’attuale direttore ci sarebbe lo stesso accordo politico tra il Pdl e la Lega Nord che in gennaio, dopo un commissariamento lampo imposto dalla Regione, ha riportato alla guifa Gennari in cambio della vicepresidenza a Paola Sacchetto, esponente del Carroccio di Porto Tolle. Accordo che era stato esibito pubblicamente dallo stesso presidente, durante l’assemblea in cui era stato eletto il direttivo. Allora l’opposizione era uscita dall’aula furiosa per l’esclusione della minoranza da qualunque incarico e scandalizzata soprattutto per l’intenzione, pubblicamente dichiarata, di volere affidare al confronto tra i partiti anche la nomina di una figura amministrativa come il direttore.
Secondo Migliorini il bando di selezione sarebbe tagliato «su misura» per un direttore gradito alla Lega Nord o magari al Pdl. Dopo il crollo del Carrocco alle ultime amministrative, infatti, anche i rapporti di forza all’interno dell’ente Parco sarebbero di nuovo in discussione.  Ma Gennari smentisce l’ipotesi di una nomina politica del direttore, tra l’altro al limite della legalità: «A me non importa il colore politico – ribadisce – La valutazione sarà fatta su questioni tecnico-professionali». Se nel bando c’è qualcosa che non va, «si può anche rivedere», ma le competenze di marketing territoriale «sono una necessità rilevata da tutto il mondo». E per essere ancora più chiari: «L’importante è che sia capace di fare il direttore, non se è di destra, di sinistra o di centro. Se fosse già tutto deciso, non avremmo certo aperto un bando per 60 giorni».

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