martedì 4 ottobre 2011

Il cippo del Ponte del sale tornerà in corso del Popolo

 dal Corriere del Veneto del 4 ottobre 2011

ROVIGO— Il cippo cinquecentesco del «Ponte del sale» sarà riportato in corso del Popolo entro fine anno. Il Comune ha fatto ripulire la storica lapide del podestà e la ricollocherà dove si trovava prima dei lavori nel «salotto buono» della città. Lo conferma il sindaco, Bruno Piva: «Abbiamo chiesto un progetto per realizzare un basamento ed eventualmente una teca protettiva. Tornerà nel punto tra il corso, via Trento e via Laurenti». La giunta si è attivata dopo l’articolo del Corriere del Veneto in cui si svelava la sorte della lapide, proveniente dal ponte demolito negli Anni Trenta: posta per anni in un’aiuola spartitraffico, dopo il restauro del corso era stata abbandonata nel magazzino comunale di via Stacche, avvolta dalle erbacce ed esposta a intemperie e sporcizia, assieme ad altri relitti dei lavori di rifacimento di strade e marciapiedi.
Una fine ingloriosa per il cimelio, che testimoniava la presenza del ponte costruito sotto la Serenissima, quando l’alveo dell’Adigetto attraversava il centro del capoluogo. «L’abbiamo individuata, recuperata e fatta ripulire dagli operai - racconta l’assessore all’Urbanistica, Andrea Bimbatti - Poi ci siamo attivati per riportarla nella posizione originale, davanti al Caffè Nazionale ». Palazzo Nodari ha già incaricato l’architetto di progettare un piccolo basamento, su cui verrà posizionata la lapide. Infine, la giunta sta valutando l’ipotesi di una teca protettiva, contro eventuali atti di vandalismo. Se il primo cittadino è cauto sui tempi di attuazione, Bimbatti si sbilancia: «Entro la fine dell’anno dovrebbe tornare al suo posto». Lieto fine, insomma, per una piccola storia di incuria verso il patrimonio storico rodigino. Il cippo è uno degli ultimi resti dello storico «Ponte del sale», realizzato nel 1555, in sostituzione di una precedente struttura in legno e rimaneggiato nel 1583 con l’aggiunta di nuovi elementi decorativi.
La «lapide perduta» è uno degli arredi originali ed era dedicata al podestà cittadino. Dopo l’interramento dell’Adigetto negli Anni Trenta e la demolizione di tutti i ponti, le targhe e le lapidi che ricordavano il ponte in cui si commerciava il sale sono state conservate in vari punti della città. Sulla facciata di Palazzo Roverella sono state murate le memorie marmoree con la Giustizia e San Bellino, mentre il Tempio della Rotonda ospita i pilastri che celebrano la visita di papa Pio VI a Rovigo, durante il viaggio a Vienna del 1782. La lapide del podestà, invece, aveva trovato spazio in un'aiuola tra le due corsie della strada, circondata dai fiori, fino al rifacimento del corso, concluso l’anno scorso, che di fatto ha cancellato molte tracce della vecchia Rovigo. Durante i lavori era stata rimossa e buttata in un magazzino assieme ad altri arredi del vecchio viale, tra cui gli stessi cartelli che segnalavano la presenza del ponte. Dal prossimo anno almeno questo pezzo della memoria storica di Rovigo dovrebbe tornare al suo posto.

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