domenica 13 novembre 2011

Fermo il salvataggio della tomba liberty

dal Corriere del Veneto del 13 novembre 2011

ROVIGO – Potrebbe essere il Fai a salvare la tomba monumentale dei conti Camerini, che da anni cade letteralmente a pezzi al cimitero di Rovigo. L'associazione attende però l'intervento di Comune e Asm per rintracciare gli attuali proprietari del gioiello in stile liberty.
La tomba di famiglia dei conti Camerini sta crollando, dopo anni di completo abbandono: le finestre decorate da vetrate multicolori sono andate in pezzi, mentre dal colonnato d'ingresso piovono calcinacci. Ora la cappella ottocentesca potrebbe essere salvata grazie all'intervento del Fondo per l'ambiente italiano, che assieme a Legambiente, Fiab e Italia Nostra, ha proposto al Comune un piano per impedirne la distruzione. «Noi non possiamo intervenire direttamente finchè la proprietà della tomba resta in mano agli eredi della famiglia Camerini – spiega la referente rodigina del Fai, Chiara Tosini – Per provvedere al recupero, prima occorre che i proprietari cedano il bene». Solo il Comune, proprietario del cimitero di via Oroboni, o l'Asm, che ne ha la gestione, sono in grado di rintracciare gli ultimi eredi di Cristoforo Camerini e porre loro un aut aut: o provvedono a recuperare la costruzione, che nelle attuali condizioni costituisce anche un pericolo per i visitatori del cimitero, oppure questa verrà acquisita dal Comune. Dopodichè il Comune potrà prendersene cura direttamente oppure darla in gestione proprio al Fai, che provvederebbe ad individuare le risorse per il restauro e la valorizzazione.
Il problema maggiore, per cui le associazioni hanno chiesto aiuto alle istituzioni, è proprio rintracciare gli eredi dopo. E qui, sembra, tutto si è arenato. Gli ultimi contatti con l'amministrazione comunale risalgono a luglio, ma ad oggi né Palazzo Nodari, né Asm hanno dato risposta. In questi giorni il Fai sta cercando di ottenere un incontro con il primo cittadino, per porre nuovamente la questione e sollecitare un intervento prima che sia troppo tardi. Il monumento costruito da Cristoforo Camerini negli anni Sessanta dell'Ottocento sta letteralmente crollando, come molte porzioni del vecchio camposanto rodigino.
Il Fai fa anche notare uno scherzo del destino: l'autore delle maioliche che decorano il monumento è Galileo Chini, a cui sarà dedicata una mostra a Fratta Polesine, abbinata alla nuova mostra sul Divisionismo a Palazzo Roverella. All'artista fiorentino, autore pure delle vetrate delle Poste centrali rodigine, la famiglia Camerini fece decorare anche l'omonimo padiglione dell'ex ospedale di Rovigo, tuttora abbandonato all'incuria a pochi passi dal centro storico, con le maioliche quasi completamente ricoperte da piante rampicanti. «E' paradossale – conclude Tosini – che si celebri Chini esponendo opere provenienti da tutto il mondo, le testimonianze della sua arte presenti in città sono completamente trascurate».

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