giovedì 18 maggio 2006

Laura Ferracioli: quelli che... a volte ritornano

da La Voce di Rovigo del 18 maggio 2006

ROVIGO – Classe 1964, Laura Ferracioli è una figura decisamente controcorrente: mentre la maggior parte dei rodigini, specialmente giovani, sembra decisa a tutto pur di fuggire da Rovigo, lei, dopo aver lavorato per dieci anni come illustratrice a Barcellona, ha deciso di tornare alla città d’origine. Proprio lei, va ricordato, è l’ideatrice grafica delle “mascotte” del Multispazio Ragazzi. Suona dunque come un riconoscimento di a professionalità la mostra “Bimbe a pois e gnomi congelati”, allestita da oggi in Sala Celio e che, fino al 4 Giugno, ci offrirà un assaggio di una produzione in cui si fondono incredibilmente la fiaba, il glamour e le geometrie futuriste di Depero e Toffano.
“Dopo la laurea all’Accademia di Belle Arti di Bologna, in un’epoca in cui l’illustrazione era ancora ritenuta arte di serie B, ho lavorato per due anni come grafico a Milano – racconta – Poi, quasi per caso, è arrivata l’occasione di lavorare in Spagna. Di fatto, nell’arco di tre settimane mi sono trovata a collaborare con artisti come Luisott o Tassies, la crème degli illustratori a Barcellona. Ho provato l’esperienza dell’editoria per ragazzi, poi mi sono dedicata soprattutto alle riviste, tra cui “Woman”, “You”, “Megatop”, “Tu Salud”. L’esperienza della Spagna è stata soprattutto una scuola.”
E’ quasi luogo comune che i rodigini vogliano fuggire da Rovigo: lei invece, dopo 10 anni, ha fatto ritorno. “Non me ne sono andata perché volevo scappare, né ho mai pensato di restare in eterno a Barcellona. La mia città è piena di talenti, a rovinarla è il disfattismo, soprattutto dei più giovani.”
Ma il ritorno a casa non è stato indolore: “fare l’illustratore in Italia è più dura, non solo per una questione di occasioni di lavoro: a Barcellona c’era soprattutto maggiore rispetto per il professionismo, qui sembra che si faccia fatica persino a considerarlo un vero lavoro. Per questo la proposta di organizzare una mostra è per me una sorta di attestazione di stima da parte della mia città”.

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