sabato 8 novembre 2008

Centrale a carbone: «Emissioni sottostimate». Porto Tolle, ecco la relazione che ha fermato la Via

dal Corriere del Veneto dell'8 novembre 2008

ROVIGO – «Il progetto di riconversione di Polesine Camerini sottostima le reali emissioni in atmosfera». Lo afferma una relazione tecnica della Procura di Rovigo, consegnata alle commissioni Via nazionale e regionale per segnalare criticità nel passaggio al carbone. Proprio i pesanti rilievi contenuti nelle ottanta pagine del documento sarebbero all’origine dello stop imposto all’iter dalla commissione Via regionale, che all’Enel ha presentato ben 23 richieste di chiarimento.
Secondo la Procura, infatti, le emissioni di sostanze nocive sarebbero più alte di quanto stimato da Enel, mentre si rileva l’assenza di proposte alternative al carbone e un sistema di monitoraggio insoddisfacente. «È una stroncatura», valuta l’avvocato Matteo Ceruti di Italia Nostra. Sono state proprio le associazioni contro la riconversione a portare alla luce il documento, dopo una visita al ministero dell’Ambiente. Autore del «blitz», Giorgio Crepaldi del comitato di Porto Tolle: «È un documento clamoroso, che conferma le nostre perplessità».

Lo studio, svolto dagli ingegneri Alfredo Pini e Paolo Rabitti e dal dottor Stefano Scarselli a partire dall’agosto 2007 e concluso nel giugno scorso, è tra gli atti delle due commissioni. Il motivo dell’intervento del Tribunale rodigino, va cercato sia nella passata inchiesta (poi archiviata) sugli effetti per la salute delle emissioni della centrale termoelettrica, sia nelle «problematiche ambientali» riscontrate in impianti analoghi. In sostanza la Procura chiede ai consulenti di verificare se esistano misure per prevenire conseguenze negative sull’ambiente e sulle persone, secondo le migliori tecnologie disponibili, e se la rete di monitoraggio delle emissioni sia adeguata.La risposta, dopo oltre settanta pagine di analisi, è negativa. Innanzitutto, si legge, «il progetto manca di un requisito fondamentale, il confronto tra alternative tecniche credibili», ossia non è presentata alcuna opzione al carbone, neppure quella del gas naturale, «un’alternativa di particolare significatività, dovendo il progetto rispettare una legge, di genesi regionale, di tutela del Delta del Po». Ampio il capitolo sulle emissioni in atmosfera, in cui si parla di «sottovalutazione del problema» sia per le emissioni, che per lo smaltimento dei sottoprodotti dei processi di combustione (gessi, ceneri e fanghi). «Le immissioni di polveri fini e ultrafini della centrale - si legge ancora -, così come quelle di alcuni inquinanti particolarmente tossici, si possono stimare ampiamente superiori rispetto alle previsioni di Enel», in misura sufficiente a «incrementare il già critico carico inquinante esistente sul Delta del Po». Infine sul monitoraggio i tecnicidanno la sufficienza, ma, precisano, «osservare correttamente un fenomeno non vuol dire saperlo fronteggiare e mitigarne gli effetti».

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