sabato 24 dicembre 2011

L'indignazione e il potere delle immagini

Mi sono laureato cinque anni fa. Da allora mi sono riproposto mille volte di riprendere in mano la mia tesi di laurea dall'ardito titolo "L'indignazione e il potere delle immagini" e dalla struttura non meno ardita, dove ho mixato due delle mie tante e inconcludenti passioni, quella sociologia (in questo caso, sociologia delle emozioni) con quella per la fotografia, oltre a consentirmi di citare un meraviglioso libro di Ernst Friedrich, "Guerra alla guerra" (da cui è tratta l'immagine a lato).
Avevo pensato, dicevo, di riprenderla perchè era ben riuscita, anche se, dopo cinque anni e qualche centinaio di articoli su vari giornali, trovo che sia piena di ingenuità e in più parti scritta con uno stile fastidiosamente ampolloso. Comunque, è rimasta nel cassetto. La mia relatrice (che diversi anni fa mi ha aperto gli occhi sul meraviglioso mondo della sociologia), doveva scrivere pure lei un libro sull'indignazione, mai visto.
Intanto in questi cinque anni, e soprattutto in quelli più recenti, sono uscite tonnellate di libri sul tema dell'indignazione, una vera e propria moda nata probabilmente sull'onda del libro di Stephane Hessel, "Indignatevi". Fossi stato furbo, avrei potuto sfruttarla pure io, invece oggi come oggi non saprei riprendere l'argomento con la stessa passione: ostentata improvvisamente da tutti come il non plus ultra delle passioni civili, 'sta indignazione di moda sul finir dell'era berlusconiana mi sembra talmente piccolo borghese che preferisco la sana e schietta incazzatura del lanciatore di sanpietrini.
Dato allora che con grande probabilità questo materiale non lo riprenderò più in mano, tanto vale tirarlo fuori dal cassetto e metterlo a disposizione, sperando che la mia prof non se ne abbia a male.

Scarica/apri "L'indignazione e il potere delle immagini" (Pdf, febbraio 2006)

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