domenica 13 gennaio 2008

Gli industriali bocciano Euroworld

dal Corriere del Veneto del 13 gennaio 2008


ROVIGO – Industriali e ambientalisti bocciano in coro il progetto «Euroworld». Un’alleanza inedita, quella tra Confindustria, Wwf e Verdi, nettamente contrari al gigantesco insediamento che la società «Euroworld Italia» mira a realizzare nei territori comunali di Porto Viro e Porto Tolle, tra Pila e la foce del Po di Levante. Pareri che confermano, seppure con motivazioni diverse, il carattere controverso di un progetto di dimensioni colossali in un’area sensibile come il Delta: 124 Km quadrati di superficie, destinati ad ospitare un’Europa in miniatura e una vasta gamma di strutture per accoglienza, ristorazione e intrattenimento, che secondo i promotori dovrebbero attirare 30mila turisti ogni giorno, portando sviluppo economico e migliaia di posti di lavoro in Polesine. Ma i primi ad affossare la proposta «Euroworld» sono proprio gli industriali. «Anche se nella nostra provincia non mancano i mitomani, noi abbiamo ritenuto di non dare credito a questa iniziativa», commenta lapidario Antonio Costato, presidente di Confindustria.
Scarso credito legato alla natura del progetto o ai suoi promotori? «Presa visione della proposta – replica – ci siamo informati sui soggetti a cui fa capo, ovvero ai tedeschi della casa madre «Euroworld Europa», e abbiamo deciso di tenerci prudentemente alla larga». Per quale motivo? «Non volevano rischiare di sporcarci le mani – si limita a dire il presidente degli industriali – Della nostra posizione abbiamo anche informato il mondo politico».
Radicale anche la bocciatura degli ambientalisti, motivata soprattutto dalla collocazione dell’opera nel cuore del parco regionale del Delta del Po. «E’ una follia. Le valli interessate presentano la più alta concentrazione di uccelli acquatici – spiega Eddi Boschetti del Wwf – Tutta l’area valliva interessata, oltretutto, è sito di interesse comunitario e zona a protezione speciale». Solamente nell’area che il piano di prefattibilità vorrebbe destinare ad un campo da golf, ad esempio, trovano rifugio 20mila uccelli di specie uniche e pregiate. «Questo territorio merita un turismo europeo di qualità, valorizzando le risorse del parco – dice Boschetti – Possono certo essere previste strutture ricettive, ma non 12mila ettari di insediamenti». «Non abbiamo bisogno di monumenti in miniatura, il Delta è la nostra tour Eiffel – commenta Matteo Cerruti – Se l’importanza di questo territorio non è riconosciuta è perché c’è una carenza culturale da parte delle istituzioni, che del resto si sono sottratte alla possibilità di avere ingenti finanziamenti europei per questo parco». Sulla stessa lunghezza d’onda Paolo De Marchi dei Verdi, che con Gianfranco Bettin ha presentato un’interrogazione in Regione per chiedere quali siano le intenzioni di Palazzo Balbi riguardo a questo progetto. «E’ assurdo che in una zona già pregiata dal punto di vista turistico si pensi che serva una riproduzione dell’Europa in miniatura per attrarre visitatori – dice – Del resto non ci sarebbero simili proposte se del Delta del Po fosse stato fatto un vero parco naturale».

Nessun commento:

Posta un commento