giovedì 26 maggio 2011

Ballottaggi a Rovigo: come ti liscio il grillino

pubblicato su estnord.it 

Ora tutti vogliono i voti del Movimento 5 Stelle. In una città che vede da anni i ballottaggi svolgersi sul filo del rasoio, con poche manciate di voti a fare la differenza tra destra e sinistra, il 7 per cento delle civiche di Beppe Grillo è un "tesoretto" di voti che fa gola al centrosinistra di Federico Frigato, ma anche al centrodestra di Bruno Piva. Frigato sembra partire in svantaggio, con appena il 27 per cento di voti al primo turno. Al ballottaggio punta a rimontare anche grazie all'alleanza con Sel e Italia dei Valori, Federazione della Sinistra e l'appoggio esterno dell'Udc. Il centrodestra, con il 43 per cento, corre con molte posizioni di vantaggio, ma poche alleanze in grado di cambiare le sorti del voto, se si eccettua il 3 per cento della lista «Moderati di Centro - Presenza Cristiana». La vera incognita, appunto, resta il Movimento 5 Stelle, che di apparentarsi non ne vuole sapere e lascia mano libera ai propri sostenitori. E allora parte la caccia al voto, in un crescendo di adulazione.


Rompe il ghiaccio, la sera stessa del voto, l'ex primo cittadino Fausto Merchiori, che degli amici di Beppe Grillo dice: «Ora bisogna portare loro rispetto». Coglie l'assist il centrosinistra, che nelle ore successive dichiara: «Credo che il buon risultato del Movimento 5 stelle non sia frutto della protesta, ma ricerca da parte dell’elettore di proposta e di buona politica, di impegno civico. E’ una proposta che noi accogliamo e apprezziamo. In tanti punti dei miei 100 passi ci sono proposte chiare e nette sulla trasparenza e sulla vicinanza tra pubblica amministrazione e cittadini, comuni anche al Movimento 5 stelle». Seguono, nei giorni successivi, interventi tattici su trasparenza, energie rinnovabili, gestione dei rifiuti.

Ma Frigato non è il solo a tentare di fagocitare i temi cari ai «grillini» per conquistarne il consenso. Si scatena anche il centrodestra, che teme la fetta più grossa del «tesoretto» finisca tutta al centrosinistra. E allora ecco che perfino l'assessore regionale Isi Coppola, colei che tesse le trame politiche del centrodestra polesano, si abbassa ad aprire un dialogo con il nemico, con il più classico rituale della politica di palazzo: l'invito a prendere un caffè. La candidata Michela Furin cade nella rete e l'incontro tra le due avversarie, a pochi giorni dal primo turno elettorale, finisce sui giornali: «Voleva conoscere meglio il nostro movimento e ha espresso interesse a proposito del nostro progetto Vedelago», racconta la stessa Furin.

La strada è spianata e ne approfitta anche l'onorevole leghista Emanuela Munerato, originaria di Lendinara, che propone una gita di sole donne a Vedelago: «La Furin ne parla come di un modello da seguire. La cosa non ha destato l'interesse solo di Isi Coppola ma anche il mio. È bene andare a visitare il centro assieme al sindaco di Vedelago» [il leghista Paolo Quaggiotto, ndr.]. Prima le chiacchierate al bar, poi la scampagnata. Furin, prima di finire completamente inguaiata, replica che la gita si può fare, ma meglio che ci sia anche la presidente della Provincia (di centrosinistra), Tiziana Virgili, visto che il tema dei rifiuti riguarda l'intero territorio polesano.

Molto meno subdolo l'invito del candidato Bruno Piva, che va direttamente al sodo: fatti i calcoli per l'attribuzione dei seggi, se vincesse il centrodestra i «grillini» avrebbero due consiglieri a Palazzo Nodari, in caso di vittoria del centrosinistra si fermerebbero ad uno. «Consiglio al Movimento 5 Stelle di votare per me al ballottaggio - dice -. Credo che la logica del buon senso dovrebbe farli molto riflettere, visto che ci tengono molto alla rappresentatività in consiglio comunale per loro è un'occasione ghiotta da non perdere. Invece di andare al mare dovrebbero venire a votare per me».

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