lunedì 23 maggio 2011

Porto Tolle, spuntano i contrari: «Turismo a rischio»

dal Corriere del Veneto del 22 maggio 2011

Nel braccio di ferro sulla riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle, le imprese turistiche si schierano a fianco degli ambientalisti. Mentre dipendenti Enel continuano la mobilitazione, in vista della fiaccolata di domani Roma, prendono la parola gli operatori turistici che hanno collaborato al ricorso contro la riconversione: «La centrale a carbone avrebbe un impatto devastante sul settore turistico, che vale 5.000 posti di lavoro e oltre 100 milioni di euro in un anno solo a Rosolina Mare e Albarella, che l’anno scorso hanno accolto un milione e 800mila visitatori» .
Insomma, in Polesine non c’è solo l’economia dell’indotto Enel e gli operatori turistici e balneari lo rivendicano, dopo che il Consiglio di Stato ha bocciato il via libera del Ministero dell’Ambiente al progetto e azzerato cinque anni di iter. Ora chiedono alle istituzioni e alle associazioni di categoria la stessa attenzione riservata al tema della centrale: «Non siamo contrari alla centrale, ma ad un’alimentazione incompatibile con la nostra economia e con il nostro territorio» , ribadiscono in una nota conginuta, rilanciando un’alternativa già proposta dalle associazioni di categoria alcuni anni fa. «Trasformare a metano l’impianto assicurerebbe altrettanti occupati ed altrettanti appalti del progetto carbone, senza arrecare i danni di quest’ultimo» . Prendono parola anche i portavoce di pescatori, comitati civici e associazioni, che criticano la fiaccolata di domani nella capitale: «Sono gravi i tempi delicatissimi in cui essa avviene, nel momento in cui è noto il solo dispositivo della sentenza, ma si è in attesa della motivazione, dal cui contenuto dipende se vi saranno spazi per una nuova approvazione del progetto bocciato. E’ un tentativo di condizionare i contenuti della decisione dei giudici» . I lavoratori della centrale e dell’indotto, intanto, tengono alta la tensione: ieri alcuni autotrasportatori si sono incolonnati sulla strada principale di Porto Tolle, mentre i dipendenti della centrale manifestavano al centro commerciale. E il sindaco Silvano Finotti ha scritto ieri al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e al premier Silvio Berlusconi. «Voglio rivolgere un appello a tutte le istutuzioni per attivare ogni iniziativa ritenuta utile e necessaria a scongiurare il blocco definitivo dell’impianto e del suo cantiere» .

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