martedì 15 aprile 2008

Battaglini, "Monumento da spostare. Zancanaro non lo voleva allo stadio"

dal Corriere del Veneto del 15 aprile 2008

ROVIGO - «Anche Cesare Zancanaro non era contento della collocazione all’interno dello stadio del suo monumento dedicato a Battaglini». Lo ricorda Italo Sorice, attuale preparatore atletico del Gruppo Canoe Polesine, nel leggere della querelle sulla collocazione della statua di «Maci». In anni lontani, Sorice aveva collaborato con lo scultore rodigino, disegnando bozzetti per alcune sculture. «Allora il maestro Zancanaro disse che la posizione scelta non valorizzava la sua opera, ad esempio era troppo in disparte. Oggi, poi, in occasione di certe manifestazioni viene spesso coperta da altri manufatti mobili». E’ a partire da queste considerazioni che Sorice si schiera a favore della proposta del Comune di trasferire il monumento all’esterno delle mura dello stadio Battaglini, in una grande area dismessa al centro della rotatoria di viale Porta Adige. Ipotesi contro cui un gruppo di sostenitori del Rugby Rovigo ha promosso una petizione, cui hanno aderito oltre 380 firmatari: la scultura dedicata a Battaglini, dicono, deve rimanere nello stadio che porta il suo nome.
Per Sorice, invece, farlo uscire dalle mura dello stadio significherebbe riportare in vita la memoria del campione a cui è dedicato: «Maci è stato dimenticato, avere fatto il monumento è stato un doveroso omaggio fine a se stesso, senza retaggio di memoria o aggregazione attorno a quelle poche figure che lo sport polesano ha avuto». La nuova collocazione, allora, servirebbe a riportare non solo Maci, ma il rugby Rovigo, alla portata dei cittadini: «E’ vero che tale opera in quell’enorme area, se posizionata male, potrebbe perdersi – dice – Ma, lavorando bene, sarebbe invece valorizzata come emblema della “città in mischia”, per chi entra e per chi esce dalla città. Immaginiamola allora con un percorso pedonale lastricato, con un giardino, alberi e cespugli verso il lato del Ceresolo e dell’ex zuccherificio, con ingresso per le auto e con la possibilità di accedere per manifestazioni commemorative. Questo dovrebbe essere motivo di aggregazione ed orgoglio, non solo per gli amanti del Rugby, nei confronti di due figli che nel campo artistico e sportivo hanno onorato il nome di Rovigo».

Nessun commento:

Posta un commento