martedì 8 aprile 2008

"Gli industriali vogliono distruggere l'Interporto"

dal Corriere del Veneto dell'8 aprile 2008


ROVIGO – «Siamo un’infrastruttura che vale oltre 42 milioni di euro, altro che stipendificio. In nome di quali interessi gli industriali vogliono distruggere l’Interporto?» Non è proprio andata giù a Mario Borgatti, presidente di Interporto Spa, l’attacco sferrato dai rappresentanti di Confindustria e Api alla gestione dell’area intermodale di Borsea, dopo il nuovo passivo nel bilancio della partecipata. Dalle associazioni degli imprenditori un invito: affidare la partecipata a tecnici, togliendola alla gestione politica. «Ma vorrei ricordare agli industriali – ribatte Borgatti – che il Cda di cui sono presidente è composto da professionisti come Paolo Reale, vicepresidente di Confindustria, Agostino Melloni, ex presidente dell’Api e Gian Michele Gambato, presidente di Sistemi Territoriali Spa».
Intanto il bilancio, in attesa di essere sottoposto ai soci, resta top secret. Ma qualche cifra il presidente se la lascia strappare: ad esempio, non c’è solo il passivo di 770mila euro. Del milione e mezzo di euro in entrata l’anno scorso, gli utili sono circa 751mila euro. «Movimentiamo via acqua circa 130mila tonnellate di merci», spiega. Cifre ancora modeste, specie se confrontate con previsioni ben più alte. «Ma rivelano che siamo una realtà che funziona – spiega – Se c’è un deficit è perché il Comune ha bloccato la cessione di aree per insediamenti industriali, mandando all’aria il nostro business plan, che contava su questi incassi Contro l’inquinamento bastava richiedere delle garanzie. E poi, chi ha dato l’autorizzazione a creare zone residenziali a ridosso dell’area interportuale?» Borgatti torna infine sul ruolo delle istituzioni: «Non si deve cedere ai privati. La politica non può abdicare al suo ruolo di controllo e di indirizzo, altrimenti l’Interporto rischia di cadere in mani esterne al Polesine. Forse gli industriali hanno altri interessi?» Resta aperto l’interrogativo su come rilanciare una struttura ancora sottoutilizzata: «In provincia di Mantova – cita ad esempio – offrono incentivi per chi usa il trasporto su acqua, da noi invece si paga. E’ ovvio che questa differenza ci sottrae una fetta di mercato. Di questo la nostra Amministrazione Provinciale è perfettamente al corrente, ma non è stato fatto nulla».

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