venerdì 11 aprile 2008

Un dibattito senza carbone

pubblicato su CartaQui EstNord n. 13

La proposta ha tutte le carte in regola: un meeting internazionale sui cambiamenti climatici che mette al centro del dibattito non le grandi potenze mondiali, ma gli enti locali. E’ la sfida lanciata il 2 aprile dalla “Conferenza europea sul clima”, promossa dalla Provincia di Rovigo, che ha visto incontrarsi a Rovigo circa trecento rappresentanti di municipi e comunità locali, provenienti da 36 paesi. Nell’organizzazione dell’evento sono coinvolti, tra gli altri, Legambiente Veneto e le Agende 21 locali italiane.

Per la giornata di inaugurazione interviene pure il Ministro dell’Ambiente, Alfonso Pecoraro Scanio, per ricordare quanto fatto nei 20 mesi di governo e per promettere che sulla riconversione a carbone della centrale Enel di Porto Tolle lui “terrà duro, ma la lotta contro le lobby del carbone e del petrolio è faticosa”. Più di un centinaio i governi locali intervenuti per raccontare le proprie iniziative per la riduzione delle emissioni di Co2, l’efficienza energetica, l’utilizzo di fonti rinnovabili, l’utilizzo di trasporti sostenibili. La sfida, insomma, è ripensare il problema del surriscaldamento globale, cercando soluzioni non nei grandi accordi internazionali, ma nelle “buone prassi” delle comunità locali. Il rischio, però, è che i buoni propositi espressi al microfono rimangano lettera morta.
La sensazione di una dissonanza tra le parole e le azioni, del resto, arriva fin dai saluti iniziali delle autorità. E’ il caso dell’introduzione del presidente della Provincia di Rovigo, Federico Saccardin, che dal palco traccia un impeccabile quadro storico e sottolinea l’urgenza di intervenire con azioni in grado di impedire la catastrofe. Peccato che proprio l’amministrazione provinciale porti avanti, nei fatti, praticamente il contrario di quanto affermato a parole: è il caso della riconversione a carbone della centrale di Polesine Camerini, argomento su cui Palazzo Celio mantiene da tempo una posizione equilibrista. Certo, la situazione è complessa e a Saccardin spetta l’ingrato compito di mediare tra posizioni che intersecano maggioranza e opposizione: i favorevoli al carbone non dimorano solo nel centrodestra, ma anche in una parte consistente dell’attuale Partito Democratico. Ma è quanto meno curioso che dal palco si lancino proclami per chiedere la piena applicazione del protocollo di Kyoto e nelle stanze dei bottoni ci si barcameni, lasciando ampio spazio di manovra ad un’operazione che, una volta andata in porto, disperderà in atmosfera quantitativi inammissibili di anidride carbonica. “Qui si predica bene, ma si razzola male”, sintetizza allora Carlo Costantini dei Comitati per l’Ambiente del Delta del Po. Ci sono anche loro alla conferenza, assieme alla Sinistra Arcobaleno, per ricordare agli organizzatori che non si può parlare di Kyoto in Polesine senza ricordare la centrale dell’Enel nel Delta. “E’ evidente che c’è una contraddizione tra i buoni propositi delle forze locali e l’azione concreta che esse svolgono. Ne è un esempio la riconversione a carbone, a cui la Provincia ha sostanzialmente dato il via libera, in netto contrasto con il principio di ridurre le emissioni di gas serra”.
Ad accogliere Pecoraro Scanio c’è anche il compagno di partito Gianfranco Bettin. Lui la questione la sintetizza così: “Il problema è che prevale sempre il punto di vista di chi tiene il piede in due scarpe”. E traccia un’analogia con quanto accaduto per la chimica a Porto Marghera: “Anche qui, da un lato vengono difesi il presente e certi interessi locali, dall’altro però si propongono prospettive di cambiamento della situazione – spiega –. Ma questa è la situazione peggiore, occorre invece prendere una decisione. Nel caso di Polesine Camerini, l’unica cosa da fare è stabilire qual è l’arco di vita della centrale e organizzare una fuoriuscita, per tutelare non solo l’ambiente, ma anche le prospettive di occupazione. Rimandando le decisioni, vivendo alla giornata si pone per il futuro un grave problema anche per i lavoratori”.

Nessun commento:

Posta un commento