mercoledì 23 aprile 2008

Tutto ciò che va sprecato non fa bene al portafogli

da La Piazza del 23 aprile 2008


I consumatori vanno incontro a tempi duri. L’aumento di benzina e gasolio fa crescere i costi di produzione e trasporto di molti prodotti. E crescono i prezzi dei beni di prima necessità, a partire dal pane, che nel 2007 ha conosciuto impennate record. Allo stesso tempo l’inquinamento atmosferico mette a rischio la salute dell’intero pianeta, mentre le comunità locali si trovano alle prese con lo smaltimento di una mole sempre più ingombrante di rifiuti. Per uscire da questa situazione, allora, le associazioni dei consumatori hanno stilato una lista di suggerimenti per un “consumo intelligente”.
Partiamo dalla frutta e verdura. “La prima cosa da fare – spiega Maria Chiara Crivellari del Codacons – è acquistare prodotti con meno imballo possibile, magari portandosi una borsa da casa. Il sacchetto di plastica incide anche del 18% sul costo finale della verdura”. Un’altra soluzione è acquistare direttamente dai produttori del territorio: “Nella nostra provincia basta percorrere pochi chilometri per incontrare varie aziende agricole che vendono al dettaglio. E poi c’è la vendita diretta nei mercati settimanali o in alcuni negozi gestiti che vendono solo prodotti locali”. Da evitare, se possibile, biscotti e merendine confezionate: “Pesa più la confezione del contenuto all’interno, dunque bisogna quanto meno evitare le merendine o i biscotti con imballaggio eccessivo – spiega – Il consiglio è: fatevele in casa, costano meno e sono più genuine. Le altre contengono coloranti, conservanti, alcol per mantenerle morbide e altre sostanze. La soluzione più semplice è il pane da taglio, con marmellata, formaggio o insaccati”. Da bere, acqua di rubinetto: è sicura quanto quella in bottiglia, costa molto meno e un recente esperimento di Legambiente ha dimostrato che non c’è nessuna differenza di gusto.
Tornando agli scaffali del supermercato, il consiglio generale del Codacons è di puntare sempre ai prodotti con meno imballaggio possibile. In molte città esistono da tempo supermercati che vendono detersivo sfuso, evitando di acquistare fustini o contenitori di plastica. “A Rovigo non ci risultano iniziative di questo genere – dice Crivellari – Ma con questa soluzione si spenderebbe dal 20 al 30% in meno, i negozi risparmierebbero molto spazio e verrebbero spediti meno rifiuti in discarica”. Alla cassa evitare i sacchetti di plastica, adottando magari borse di tela riutilizzabili più volte: “I sacchetti di plastica dovrebbero essere proibiti, così come si dovrebbe privilegiare il vetro per molti contenitori. Ricordiamoci non solo che per produrre la plastica occorre il petrolio, ma anche che per riciclare si consuma comunque molta energia. Oltretutto diminuire la quantità di immondizia in circolazione avrebbe effetti positivi sulle tasse sui rifiuti”.
Infine i consigli per risparmiare sulle bollette: “Comprare lampadine a basso consumo. Costano di più, ma poi tagliano i costi dell’energia elettrica. E comunque esistono varie realtà in cui si possono comprare a basso prezzo. E poi ridurre poi il numero di luci e far funzionare gli elettrodomestici a pieno carico. Quanto all’acqua, non lasciarla aperta inutilmente quando ci si rade o ci si lava i denti, installare i doppi sciacquoni, preferire la doccia alla vasca da bagno”. Gli effetti, assicurano, si vedranno a fine mese.

Quando spostarsi diventa una spesa
Il mezzo più economico ed ecologico rimane la bicicletta. Specie nelle città di piccole dimensioni, come quelle polesane, la due ruote è la soluzione ideale per muoversi senza spendere nulla ed evitando traffico e inquinamento. Per chi invece non può rinunciare all’automobile, probabilmente la spesa più pesante è il carburante. Alle prese con il prezzo del petrolio ormai a livelli da record, si rischia di dilapidare una parte sempre più consistente del proprio stipendio per riempire il serbatoio. La soluzione possono essere i distributori senza marchio (le cosiddette “pompe bianche”), sempre più diffusi, che vendono la benzina a prezzi notevolmente inferiori a quelli delle grandi catene, con un risparmio che può variare tra 2 e 5 centesimi al litro. Solo a Rovigo ce ne sono tre, installati sulle principali vie d’ingresso e d’uscita della città. Ma per risparmiare sul pieno, le associazioni dei consumatori danno anche qualche suggerimento: mantenere efficiente il proprio mezzo, controllare la pressione delle gomme e smontare il portapacchi quando non lo si usa, eliminando così alcuni tra i principali elementi di attrito, ma soprattutto non viaggiare ad alta velocità o ad alto numero di giri. E’ quando si superano i 100 Km all’ora, infatti, che l’automobile consuma di più.
Ma la soluzione più intelligente, a conti fatti, è il metano. Inquina meno, costa pochissimo e in Polesine è possibile trovare un buon numero di distributori, cosa che non sempre avviene in altre località d’Italia o all’estero. Installare un impianto sulla propria macchina costa più di duemila euro, ma la spesa iniziale viene ammortizzata in fretta. Il costo di un pieno a metano è del 75% più basso di quello a benzina. In sostanza, spendendo meno di otto euro si arrivano a fare più di duecento chilometri.

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